Perdonare chi ci ha ferito. È possibile?
“Perdona tuo fratello”, “Porgi l’altra guancia”, “Signore perdona loro” … molto spesso il perdono si associa alla religione e dunque a un privilegio di pochi santi uomini e donne. Ma perdonare è davvero così difficile? E soprattutto, è possibile?
Imparare come perdonare è un percorso interiore che può fare soltanto bene, al di là della fede e di ogni credo religioso. Il perdono non è un atto di bontà estrema possibile solo ai santi. Piuttosto è un atto di liberazione che chiunque può fare, per ritrovare una serenità perduta.
Perdonare, lo dice la parola stessa
Perdonare, “per donare”, per regalare qualcosa. Concedere un regalo. Dare. Un gesto di enorme generosità, ecco cosa vuol dire “perdono”. Ma non sempre è facile. Si può perdonare il fratello che fa punire noi al posto suo, si può ancora provare a perdonare l’amico che ci ruba la fidanzata ….
Ma come perdonare un partner violento? O chi ha causato, involontariamente, l’incidente che ha ferito una persona a noi cara, o chi ci ha fatto perdere per sempre chi amiamo? Si può “donare” qualcosa a queste persone?
In molti diremmo subito di no. La rabbia dell’ingiustizia, di chi vive mentre l’altro non più, di chi se la cava mentre un altro paga per lui, brucia dentro e impedisce di vivere. Come si passa sopra tutto questo? E come è possibile convincere qualcuno a perdonare? Forse imparando che il perdono non è un regalo verso chi ci ha ferito, ma verso di noi. Serve a far star meglio noi, non loro. La psicologia, prima ancora che la religione, lo conferma e incoraggia a perdonare. Ecco perché.
Perdonare chi ci ha fatto male
Perdonare un tradimento non significa soltanto essere clementi verso chi ha baciato un altro, invece che noi, oppure chi ci ha lasciati per scappare con qualcuno. Il tradimento è ogni gesto, ogni azione, che spezza la nostra fiducia. Un padre che non mantiene la promessa fatta al bambino lo tradisce. Un’amica che non vi invita al compleanno vi ha tradito. Un criminale che ci ferisce o ferisce chi amiamo tradisce ogni valore in cui crediamo. La rottura della fiducia è un dolore intenso, profondo. Che causa umiliazione, rabbia, sofferenza.
Superare queste sensazioni è un lavoro lungo che richiede anche l’aiuto di uno psicologo, a volte. Occorre tempo, innanzi tutto, per raffreddare gli istinti. Poi analisi dei fatti, per capire cosa ci fa male di più. Infine smettere di pensare a chi ci ha ferito, perché finché lo faremo lui/loro avranno vinto ancora.
Perdonare noi stessi: il primo passo
Spesso dietro il “non poter perdonare” si nasconde la paura di avere anche noi qualche colpa. “Se non gli avessi dato la macchina… se non fossi stata fredda con lui…”. Perdonare noi stessi è il primo passo per farlo anche nei confronti degli altri e liberarci di questo dolore.
Per perdonare noi stessi occorre, per prima cosa, accettare l’evento che è accaduto e pensare che sarebbe accaduto comunque – anche senza il nostro contributo.
Bisogna scusarsi, se lo si ritiene necessario. Ma è fondamentale farlo una volta sola e poi mettere una pietra sopra, perché una volta basta. Usare l’errore, anche grave, del passato per evitarlo in futuro e rendere il presente migliore. E dunque rendere la vita più leggera.
Hai mai dovuto perdonare qualcuno che ti ha ferito? Raccontaci la tua esperienza nei commenti!